Munera 1/2015 – Editoriale

Il terremoto che la crisi economica e le guerre hanno prodotto nelle nostre vite è tale che ci ha come aperto gli occhi. Oggi abbiamo ricominciato a vedere l’altro piangere: prima le sue lacrime ci erano invisibili; oggi che sono anche le nostre lacrime, siamo di nuovo capaci di vederle e di sentirci parte di un’unica famiglia umana. Oggi, dopo anni e decenni di ubriacatura, ci sentiamo di nuovo fragili e bisognosi, di nuovo fratelli universali. Questo è certamente un seme di speranza, che deve essere coltivato.

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