Una Lettera Aperta sullo “STATO DI ECCEZIONE LITURGICA”
Questa Lettera Aperta sullo “stato di eccezione liturgica” viene proposta alla libera sottoscrizione di teologhe e teologi, studiose e studiosi, studentesse e studenti. Per le modalità di adesione è possibile:
- apporre un commento al post sul mio profilo su Facebook. Nel commento indicare la propria adesione e il proprio titolo (di docente, oppure il titolo di baccellierato o licenzia o dottorato, o, se studente di teologia, l’Istituto e l’anno di corso)
- oppure spedire un messaggio @mail, con gli stessi dati, all’indirizzo:
andreagrillo61@gmail.com
Ecco il testo da condividere:
Lettera aperta sullo “stato di eccezione liturgica”
Alle Teologhe e ai Teologi,
alle Studiose e agli Studiosi,
alle Studentesse e agli Studenti di teologia
La grande tradizione liturgica, che da sempre accompagna e sostiene la Chiesa nella sua storia di grazia e di peccato, sente il gemito delle persone e delle nazioni, in questa crisi pandemica, che porta sofferenza e afflizione a chi è malato, isolamento, solitudine e paura a tutti gli altri. Così il ritmo ordinario del cammino quaresimale e pasquale è alterato, è sovvertito, facendosi solidale con la comune sofferenza. Non avremmo mai pensato, però, che una piccola, ma non marginale sofferenza, venisse, in questo tempo, anche dall’esercizio della autorità ecclesiale e dai Decreti Quo magis e Cum sanctissima, che la Congregazione per la Dottrina della fede ha pubblicato il 25 marzo 2020. Non fa specie che tale Congregazione dedichi le sue attenzioni anche alla liturgia. Ma speciale e singolare è il fatto che essa modifichi gli ordines, introduca prefazi e formulari di feste, modifichi calendari e criteri di precedenza. E che lo faccia su un messale del 1962. Come è possibile tutto ciò? La Congregazione, come è noto, in questo caso si muove nello spazio di una autorità eccezionale, che risale a 13 anni fa, ai sensi del Motu Proprio Summorum Pontificum. Ma siccome il tempo è superiore allo spazio, ciò che è possibile sul piano normativo, non sempre risulta opportuno. Una riflessione critica sulla logica di questa vicenda diventa allora decisiva. Il tempo, infatti, ci spiega il paradosso di una competenza sulla liturgia che è stata sottratta ai Vescovi e alla Congregazione del culto: ciò era stato disposto, in Summorum Pontificum, con una intenzione di solenne pacificazione e di generosa riconciliazione, ma ben presto si era mutata in grave divisione, in capillare conflitto, addirittura nel simbolo di un “rifiuto liturgico” del Concilio Vaticano II. Il massimo della distorsione delle intenzioni iniziali si nota oggi in quei seminari diocesani, dove si pretende di formare i futuri ministri contemporaneamente a due diversi riti: al rito conciliare e a quello che lo smentisce. Tutto ciò è giunto al suo punto più surreale quando, l’altro ieri, i due Decreti hanno attestato il culmine di una distorsione non più tollerabile, che si può esporre in questi termini sintetici:
– la Congregazione per la Dottrina della fede si pone come sostitutiva delle competenze attribuite dal Concilio Vaticano II ai Vescovi e alla Congregazione per il Culto divino;
– essa ritiene di elaborare “varianti liturgiche” degli ordines senza averne le competenze storiche, testuali, filologiche e pastorali;
– sembra trascurare, proprio sul piano dogmatico, il grave conflitto che si crea tra lex orandi e lex credendi, poiché è inevitabile che una duplice forma rituale conflittuale induca una significativa divisione nella espressione della fede;
– pare sottovalutare l’effetto dirompente che sul piano ecclesiale reca questa “riserva”, col fatto di immunizzare una parte della comunità dalla “scuola di preghiera” che il Concilio Vaticano II e la Riforma liturgica hanno donato provvidenzialmente al cammino ecclesiale comune.
Lo “stato di eccezione”, però, oggi accade anche sul piano civile, nella sua dura necessità: ma questo fatto ci permette una maggiore lungimiranza ecclesiale. Per tornare alla normalità ecclesiale, noi dobbiamo superare lo stato di eccezione liturgico stabilito 13 anni fa, in un altro mondo, con altre condizioni e con altre speranze, da Summorum Pontificum. Non ha più senso sottrarre ai vescovi diocesani la loro competenza liturgica; non ha più senso né una Commissione Ecclesia Dei (che di fatto è già stata soppressa), né una Sezione della Congregazione per la Dottrina della fede, che sottraggano la autorità o ai Vescovi diocesani o alla Congregazione del Culto; non ha più alcun senso che si facciano decreti per “riformare” un rito che è chiuso in una storia passata, ferma e cristallizzata, senza vita e senza forza. Per esso non può esservi rianimazione alcuna. Il doppio regime è finito, la nobile intenzione di SP è tramontata, i lefebvriani hanno alzato sempre più la posta e poi sono scappati lontano, ad insultare il Concilio Vaticano II, il papa attuale insieme a tutti i suoi tre predecessori. Alimentare ancora uno “stato di eccezione liturgica” – che era nato per unire, ma non fa altro che dividere – porta solo a frantumare, privatizzare, distorcere il culto della Chiesa. Sulla base di queste considerazioni, ci proponiamo di condividere, tra tutti noi, la richiesta alla Congregazione per la Dottrina della Fede di ritirare immediatamente i due Decreti del 25/03/2020 e di restituire tutte le competenze sulla liturgia ai Vescovi diocesani e alla Congregazione per il Culto divino. Salva restando, come sempre, alla detta Congregazione, la competenza in materia dottrinale. Usciamo dunque dallo “stato di eccezione liturgica”. Se non ora, quando?
Con i migliori auguri a tutti i colleghi e le colleghe, agli studenti e alle studentesse, per la vita assediata, ma non espugnata, in questi tempi amari, ma non avari.
Andrea Grillo
Sottoscrivo ogni parola.
Buongiorno professore, sono d’accordo su quello che lei ha scritto . Sono Patrizio Vitiello e ho conseguito la licenza in teologia morale presso la Pontificia Università lateranense nella facoltà dell’Accademia Alfonsiana nel giugno 2009. Non posso più sopportare i conservatori che in tutti i modi cercano di vanificare i Frutti del Concilio Vaticano II e di minacciare lo scisma per qualsiasi rinnovamento che Papa Francesco voglia fare. Ancora di più se vogliono ritornare alla liturgia pre-conciliare. Cordiali saluti.
Paolo Gamberini SJ
Professore straordinario di Teologia Dogmatica presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale Sez. “San Luigi”
Sottoscrivo tale lettera per il bene e l’unità della chiesa
Carissimo professore
Condivido e sottoscrivo il testo è la richiesta in esso contenuta.
Mi pare , come giustamente notavi, che l’elemento veramente corrosivo e deflagrante al cuore di questa partita, come più radicalmente in Summorum Pontificum, è il fatto che si neghi il principio stesso del dispositivo liturgico, inteso in senso Paolino, per il quale esso è la fonte dell’unità del corpo ecclesiale, a patto che nessuno sia escluso. In tal caso il celebrare diviene fonte “di guai”, tensioni, umiliazioni inaccettabili dei più deboli.
Ora il motivo della coesistenza del Rito autentico e di quello antico, insieme, nella stessa “famiglia liturgica” è l’esclusività di alcuni circoli o gruppi nella Chiesa, costituitisi su base elitaria e non per appartenenza territoriale, etnica o giuridica. Pertanto, dal punto di vista teologico ed ecclesiologico il principio sotteso a tutti questi documenti diviene molto pericoloso, specie se messo in relazione al noto adagio di Prospero di Aquitania, che tu stesso citavi. Infatti che forma di fede (legem credendi) veicola e determina tale lex orandi? In più prendendo questo principio nel suo senso speculare: che evangelizzazione rivela una prassi liturgica esclusiva? I problemi si susseguono a cascata, arrivando a negare tutti i bonomi contenuti in EG (il tempo è superiore allo spazio, l’unit prevale sul conflitto, la realtà è superiore alle idee, il tutto è superiore alla parte…).
Pertanto credo sia da chiedere che non solo questi ultimi documenti siano ritirati, ma si superi il testo si SP con uno della stessa forza giuridica che ne disinneschi l’inaccttabile effetto. Credo poi che il tuo testo vada integrato con il riferimento alle conferenze episcopali locali!
Grazie!
d. Luca Baraldi, lic. in storia della teologia, ins. alla scuola di formazione teologica di Carpi.
Ringrazio il professore Andrea Grillo.
Aderisco e sottoscrivo,
Andrea Volpe, Dottorato in Teologia Dogmatica, Sezione Dipartimento Studi Biblici, presso la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia. Socio presso l’Associazione Teologica Italiana per lo Studio della Morale (ATISM). Socio ordinario presso l’Associazione Biblica Italiana (ABI).
il re è nudo… se è possibile apostrofare così la lettera che condivido. Chi li ascolta? le comunità non conoscono queste beghe da azzeccagarbugli istituzionali. il gregge è altrove… forse anche i vescovi sono distanti dal gregge. il cuore pulsante dei credenti cerca parole sue. silenzi che rimandano a una profondità che la capziosa istituzione neanche immagina. quei documenti sono la testimonianza di un declino…
Sottoscrivo ogni parola e mi auguro che tutto venga fatto con spirito di carità e di comunione ecclesiale pensando anche al Sensus Fidelium, come funzione ecclesiale di intelligenza della fede. Oltre al munus ecclesiale di un popolo profetico, re e sacerdotale.
Condivido e sottoscrivo.
Studentessa del V Anno Istituzionale della Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia, San Giovanni Evangelista di Palermo.
Aderisco pienamente e mi auguro che all’iniziativa possano aderire studiosi e personalità non solo d’Italia ma anche di altri paesei
condivido e sottoscrivo
Adriana Valerio
dottorato in Teologia e in Filosofia, già prof. di storia del cristianesimo all’università Federico II di Napoli – Socia fondatrice del Coordinamento Teologhe Italiane. già presidente dell ETWR
Condivido e sottoscrivo quanto proposto.
Licenza in Teologia conseguita nel 1971 presso Pontificia Facoltà di Cuglieri (Sardegna).
Fortunatamente di quella teologia lì conservo poche tracce.
Andrea Floris
Aderisco e sottoscrivo.
Giuseppe Costa studente ILP santa Giustina- Padova
Aderisco e sottoscrivo. Luca Salza, licenza in “Teologia dogmatica” presso PFTIM -sez San Tommaso d’Aquino, Napoli docente IRC presso istituto statale d’istruzione liceale.
Condivido e sottoscrivo senza aggiungere altro.
La lettera di Andrea Grillo è chiarissima per chi vuol capire cosa sta succedendo.
sr. M. Emmanuela Viviano
Licenza in Liturgia al Pontificio Ateneo Sant’Anselmo di Roma
È legittima la preoccupazione di un laico che si interroga sulla propria fede?
Condivido e sottoscrivo senza aggiungere altro
Garrick Comeaux
dottorato di teologia sacramentale Sant’Anselmo 2010?
direttore di musica liturgica
Church of the Sacred Heart
Owatonna, MN USA
membro dal 2011 del North American Academy of Liturgy
Condivido pienamente e sottoscrivo senza aggiungere altro.
Grazie prof. Andrea Grillo per aver promosso questa importantissima iniziativa.
sac. Antonio Padula
Licenziando in Antropologia teologica Ist. teologico pugliese – Mofetta
Antonino Esposito, baccellerato e IDR in pensione.
Condivido in toto e spero in un veloce e opportuno riscontro.
Sorrento
Dottore in teologia liturgica presso il Pontificio Istituto di Liturgia di S. Anselmo a Roma
Caro Andrea, condivido in pieno la tua lettera anche perché affronta il problema di fondo che non sono soltanto questi ultimi decreti ma la situazione creatasi con il Motu proprio “Summorum Pontificum”
Sottoscrivo e condivido pienamente il contenuto della lettera. Grazie Prof. Grillo per la parresìa e il coraggio.
fr. Domenico Donatelli OFM Cap, Licenza in Liturgia Pontificio Istituto Liturgico, Pontificio Ateneo S. Anselmo (Roma).
Sottoscrivo la lettera proprio a partire dall’amore per la Chiesa cattolica e dalla gratitudine che ho verso tutti coloro che in essa mi hanno aiutato e sostenuto in tanti anni di attività accademica e pastorale
Ernesto Borghi, dottore in teologia, docente in Sacra Scrittura, presidente dell’Associazione Biblica della Svizzera Italiana
Aderisco e sottoscrivo.
Eleonora Fracasso. Studentessa licenza sacramentaria Pontificio Ateneo Sant’Anselmo.
Aderisco e sottoscrivo.
Padre Alessandro Amprino, studente del primo anno al ciclo di licenza presso l’Istituto di Liturgia Pastorale, Abbazia di santa Giustina, Padova.
Ringrazio per questa iniziativa, condivido e sottoscrivo. Bisogna superare atti che hanno portato a divisioni all’interno della comunità cattolica, anche se SP ha costituito l’occasione per la comunità cristiana cattolica di recepire la riforma del concilio Vaticano II, che è stata difesa e quindi compresa meglio e accolta più amorevolmente dalla stragrande maggioranza dei cattolici, che avevano accettato con una certa passività la riforma liturgica ma che si sono schierati in massa per difenderla quando hanno avvertito che essa veniva minacciata e messa in discussione.
Aderisco e sottoscrivo senza nulla aggiungere!
Enzo Gottardo. ISSR di Padova
Mi ritrovo perfettamente nel testo della lettera aperta di Andrea Grillo. L’approvo parola per parola.
Giuseppe Leonardi.
Licenziato in Teologia alla Pontificia Università Lateranense (1964)
Licenziato al Pontificio Istituto Biblico (1967)
CD al Pontificio Istituto Biblico (04.03.1975)
Professore di S. Scrittura (varie cattedre) all’IFITEME di Ponta Grossa, Brasile (1975-1984)
Professore di Esegesi del Pentateuco nella Facoltà Teologica Mazenod di Kinshasa, RDC (2005-2010)
Professore di Introduzione alla S.Scrittura nella Facoltà(Seminario diocesano S. André Kaggwa (2007-2009) a Kinshasa, RDC
Professore di Fondamenti Biblici della Missione alla Facoltà di Missiologia (2008-2009) a Kinshasa, RDC
Prete e religioso della Congregazione delle Scuole di Carità-Istituto Cavanis.
I agree and endorse fully the contents of this letter.
Rita Ferrone
Author, independent scholar, New York (USA)
M.Div. Yale University
Approvo e sottoscrivo. Sono stato studente di Ladaria, e ne conservo un ricordo affettuoso. Tanto maggiore è il mio dispiacere nel vederlo estensore di tanto scempio, del senso comune e di quello teologico.
Antonio Finazzi Agró
Grazie a tutti coloro che su questo canale hanno aderito alla proposta della lettera. Per completezza indico anche tutte le adesioni numerose che sono arrivate via FB e via mail, per un totale ora di 119 firme. Eccole qui di seguito:
1. Rosario Fo
2. Riccardo Eria
3. Luca Baraldi
4. Gabiel Frade (BR)
5. Giuseppe Bettoni
6. Stefano Sodaro
7. Emanuele Polizzi
8. Salvo Coco
9. Andrea Volpe
10. Alberto Dal Maso
11. Don Emilio Luppo
12. Luciano Tallarico
13. Natale Brescianini
14. Paolo Gamberini
15. Luca Di Sciullo
16. Anna Casati
17. Luca Palazzi
18. Valentina Pecoraro
19. Daniele Pressi
20. Mauro Domenichini
21. Maria Paola Thellung
22. Ester Abbattista
23. Vittorio Rocca
24. Salvatore Consoli
25. Marco Bugatti
26. Agostino Maria Greco
27. Paolo Brenzan
28. Giuseppe Costa
29. Franca Feliziani Kannheiser
30 Frédéric Vermorel
31. Andrea Mangili
32. Daniel Denis (CH)
33. Giuliano Zanchi
34. Tiziano Stefano Izzo
35. Giuseppe Trapani
36. Emanuela Ersoch
37. Lucas André Stein (BR)
38. Francesca Geria
39. Andrea Ponso
40. Emanuela Viviano
41. Pierluigi Mele
42. Francesca Bonanno
43. Lamberto Breccia
44. Gaetano Tortorella
45. Roberto Maier
46. Stefano Costantini
47. Rosita Pucci
48. Nicola Commisso Maleca
49. Franco Gomiero
50. Adriana D’Anna
51. Francesco Fassone
52. Hrvoje Katusic (HR)
53. Ciro Miele
54. Mariano Pappalardo
55. Umberto Rosario Del Giudice
56. Lucia Lucugnano
57. Roberto Cetera
58. Marco Chiovenda-Monti
59. Francesco Morgese
60. Margherita Bertinat
61. Domenico Spatuzzi
62. Carmine Miccoli
63. Valerio Olivieri
64. Cristina Simonelli
65. Fulvio De Giorgi
66. Enrico Peyretti
67. Marco Benetti
68. Marco Parravicini
69. Renata Bedendo
70. Alberto Bondolfi
71. Philippe Borras (F)
72. Hélène Bricout (F)
73. Filip Cackovic
74. AdrianaValerio
75. Matias Augé
76. Alessandro Cortesi
77. Branko Juric
78. Rosario Giuè
79. Giancarlo Martini
80. Maria Cristina Bartolomei
81. Ursicin G.G. Derungs
82. Emilio Baccarini
83. Gaetano Iaia
84. Luca Salza
85. Andrea Floris
86. Garrick Comeaux
87. Antonio Padula
88. Marinella Perroni
89. Gianluca Zurra
90. Antonino Esposito
91. Domenico Donatelli
92. Antonio Autiero
93. Angelo Cardita (CA)
94. Pius-Ramon Tragan (E)
95. Salvo Di Pietra
96. Alberto Carrara
97. Vikica Vujica (HR)
98. Arnaud Join-Lambert
99. Giovanni Gardini
100. Eleonora Fracasso
101. Ernesto Borghi
102. Stella Morra
103. Giuseppe Ruggieri
104. Giordano Remondi
105. Enzo Gottardo
106. Giovanni Cereti
107. Alessandro Amprini
108. Mauro Pedrazzoli
109. Lena Residori
110. Luigi Nason
111. Giuseppe Leonardi
112. Gianfranco Bottoni
113. Alessandro Ghersi
114. Serena Noceti
115. Andrea Lariccia
116. Rita Ferrone (USA)
117. Martin Kloeckener (CH)
118. Marta Tedeschini Lalli
119. Antonio Finazzi Agrò
Merci, Andrea, pour cette initiative!
Professeur ordinaire de Sciences liturgiques (chaire bilingue allemande/française) à l’Université de Fribourg (Suisse),
Directeur de l’Institut de Sciences liturgiques de la même université;
Editeur principal de l’ “Archiv für Liturgiewissenschaft”
D’autres responsabilités dans l’Eglise et dans la vie académique
Je souscris et je partage cette lettre remarquable du Professeur Andrea Grillo qui exprime des évidences plus grandes que la coupole de Saint-Pierre pourtant située à côté du Palazzo de la Congrégation pour la Doctrine de la Foi. Le cardinal Ladaria et ses collaborateurs traitent depuis des années des milliers de cas d’abus sexuels de la part des clercs dans le monde entier. Alors qu’ils sont confinés en raison de la pandémie, modifier des rubriques a dû être pour eux un délassement et une récréation de grande valeur ! Dans ces conditions, pas étonnant qu’ils en soient réduits à produire des décrets qui laissent sans voix même les plus grands humoristes. De minimis non curat Praetor ! Et si le Praetor en est réduit à s’occuper des choses les plus insignifiantes, ça doit être qu’il a un grave problème avec les Praedatores et que son office, de Suprême, est devenu inexistant. Les Moeurs sont en train de tuer la Foi. La Congrégation pour la Doctrine de la Foi et des Moeurs est en train de périr sous nos yeux et c’est le constat que fait le Professeur Grillo. Aucun moyen de l’entuber pour l’aider à respirer : c’est la fin. Une institution qui était programmée canoniquement pour régler la chrétienté par des décrets meurt par ses propres décrets sans qu’elle puisse produire une réaction immunitaire. Ça mérite bien une lettre ouverte. Il reste un problème à résoudre : dans quel rite devra-t-on faire les funérailles ? Le bon vieux Requiem qui date d’avant 1962 devrait pouvoir faire l’affaire.
Père Pierre Vignon, professeur émérite de Droit canonique
Studente di Licenza presso la Facoltà Teologica di Milano
Fr. Francesco Narcisi OP,
IV anno del ciclo istituzionale di Sacra Teologia, Facoltà Teologica Pugliese.
Baccelliere in Filosofia (2018),PUST, Roma
Ho notato con piacere che davvero voi pubblicate tutti i commenti: anche quelli che fanno sentire la cosiddetta “altra campana”… (detto amichevolmente e con tutta ironia!).
Sergio Russo
Solo quelli senza insulti
Aderiamo e sottoscriviamo la Lettera Aperta sulle’Eccezione Liturgica come comunità monastica della Diocesi di Trento
Emilia Urbani (Studio Teologico Benedettine Italiane)
Rita Simoncelli(monaca)
Teresa Azzolini (monaca)
Gemma Zanella (Licenza in Teologia MOnastica)
Andrea Zandonati (baccalaureato in Teologia)
Franca Mameli (Studio Teologico Bendettine Italiane)
Silvia Cussotto (studentessa di Teologia)
Maria del Carmen (Baccalaureato in Teologia)
Beh, una adesione così merita di essere incorniciata!
Carissimo Andrea Grillo, sottoscrivo pienamente. Purtroppo vediamo con grande tristezza come l’ecclesiologia conciliare ha sofferto un progressivo depauperamento, reso oggi ben manifesto dal proliferare di messe online, dove il Popolo di Dio è il grande assente dato che ciò che sta a cuore non è la frazione del pane in assemblea ma la riaffermazione della “identità esclusiva del sacerdote” (Querida Amazonia 88).
Grazie per l’iniziativa.
Adelaide Baracco Colombo
Dott.ssa in Teologia Dogmatica, docente presso l’Institut de Ciències Religioses de Barcelona
Sottoscrivo la lettera.
Licenza in teologia dogmatica-laurea in filosofia- docente di storia e filosofia- assistente presso il “Centro Hurtado- pontificia università gregoriana.
Anch’io sottoscrivo la lettera.
Dottore in Liturgia PIL Roma
Docente di Sacramentaria
Aderisco e sottoscribo questa Lettera Aperta del pr.
Sono stato professore di teologia dogmatica nel Seminario Conciliar de San Julián, diocesi Cuenca, Spagna, fino al 2007, quando il mio vescovo mi ha licenziato per la mia energica ed argumentata critica academica sul Motu Proprio Summorum Pontificum. Dunque questa adesione può significare per me una nuova persecuzione: ma è piu importante la difesa della verità.
Caro Juan Enrique, ti sono grato e ammiro il tuo coraggio. Abbiamo bisogno di teologi coraggiosi. Con ammirazione ti saluto di cuore e annoto il tuo nome. Grazie
Me adhiero plenamente y suscribo la carta del Profesor Andrea Grillo.
Cruz Campos Mariscal, Licenciado en Teología Fundamental por la Universidad Gregoriana de Roma, y profesor de la misma durante 36 años en el Seminario Conciliar de San Julián de Cuenca (España).
Aderisco e sottoscrivo la lettera.
La ringrazio professore per questa iniziativa e per il suo lavoro attento e appassionato.
Studentessa al II anno dello Studio teologico delle Benedettine Italiane
Sono francescano, professore della teologia pastorale a Sarajevo (BH).
Sottoscrivo questa lettera aperta sulla liturgia
Gentile Ivan, la sottoscrizione ora è passata sulla piattaforma change.org. Può farlo direttamente lei. La ringrazio molto e la saluto di cuore.
“Cessent iurgia maligna, cessent lites”…Che cosa posso scrivere? Accetto e capisco il vostro scetticismo verso la Messa tradizionale, ma lasciate mi spiegare il mio punto di vista. La forma straordinaria ha cambiato la mia vita. Mai sono stato più felice, più vicino al Cristo; ho trovato il vero senso del mio essere, ho trovato tutto ciò avevo sentito intuitivamente da quando era un bambino. E grazie alla forma straordinaria ho finalmente capito che cosa è la Santa Messa, e ancora partecipo molto, molto meglio alla Messa Nuova, benché – affermandolo senza giri di parole- preferisco la “vecchia”. Capisco che la situazione è davvero eccezionale come scrivete, le divisioni non si può evitare, ma sono convinto che ci vuole molti anni, forse una generazione più, di finire questo stato del malinteso, spesso anche di diffidenza ed ostilità . Ma sono anche convinto che merita aspettare!
Approvo il contenuto della lettera.
Professore di Religione cattolica ancora precario in dirittura d’arrivo per la pensione