La questione del rapporto tra Chiesa cattolica e mafia è una ferita aperta. E non è evitando di parlarne o minimizzandola che se ne può guarire. La posta in gioco è la stessa credibilità della Chiesa italiana nell’annuncio del Vangelo nel Paese. Per questo è necessario indagare su quale è stato l’atteggiamento dell’Episcopato italiano, la nostra massima istituzione ecclesiale, di fronte al potere mafioso, in vista di una generosa testimonianza, come direbbe papa Francesco, di «Chiesa in uscita».
Informazioni sull'autore
Rosario Giuè, prete palermitano, laurea in Scienze politiche all’Università di Palermo e dottorato in Teologia alla Pontificia Università Gregoriana, è stato parroco a Brancaccio. Collabora con «la Repubblica» e con la rivista «Mosaico di Pace».