- 01.02.2007
di
Chiara Coppa
Il libro Edito da Morlacchi racchiude una raccolta di articoli scritti da insegnanti e inerenti il linguaggio
Decifrare la grammatica dell'esistenza
Un testo singolare è stato presentato sabato 24 in biblioteca a Omegna.
OMEGNA - Chi direbbe che si possa fare grammatica della propria vita?
È il tentativo del 'Crle', Centro di ricerche sul linguaggio e l'educazione, che comprende insegnanti di vari ordini di scuola su tutto il suolo nazionale. All'interno del ciclo 'Incontri d'autore', tenutosi presso la biblioteca di Omegna, la sera dello scorso sabato 24 marzo, è stato presentato il libro 'L'ora di grammatica', edito da Morlacchi (Perugia).
Si tratta di una raccolta di articoli redatti da un gruppo di insegnanti di Verbania, Torino e Ivrea. Storie che hanno come denominatore comune la riflessione sul linguaggio inteso come esperienza soggettiva e non impersonale.
A presentare al pubblico l'antologia è stata Alessandra Freschini, che ha letto alle persone presenti quello che ha definito 'il pezzo che più mi piace', ovvero l'esperienza di un insegnante di Torino che, ascoltando per caso durante l'intervallo due studenti parlare, si è domandato perché uno dei due avesse tanta difficoltà a esprimersi in aula e invece fosse così fluido rivolgendosi all'amico e parlando di una ragazza che gli piaceva.
Lo stesso insegnante ha poi deciso di costruire, durante la lezione, un esercizio di punteggiatura articolandolo su di una semplice frase sull'amore.
«Questa è una dimensione ha spiegato Freschini più antropologica che oggettiva. Ciò non significa che sia aperta all'errore e blanda, ma piuttosto che permetta di riconoscere il diritto di coniugare le parole e le frasi con la singolarità dei nostri sguardi sul mondo».
Un libro, insomma, che racconta di come i bambini e ragazzi scoprono la 'grammaticalità' della loro vita quotidiana.
Questo libro si pone dunque come un'occasione ideale per insegnare e imparare insieme e che, proprio nella relazione. vede la comprensione e i nuovi significati delle parole.
Se così fosse, viene da aggiungere, allora sarebbe il caso di partecipare tutti ad un'ora di grammatica. Insignirebbe di certo la propria vita così come il vocabolario di tutti i giorni.