Abstract
Le riflessioni qui raccolte sono orientative di un percorso personale che ho avuto più volte occasione di riproporre. La mia attenzione al tema non è “neutra”, ma si iscrive in una più che trentennale riflessione personale sulla “questione-donna” e sulle sfide specifiche di una teologia femminista e/o al femminile.
Al tema maschile/femminile e al tema dell’identità/ differenza sono stati dedicati due colloqui dell’Istituto Costanza Scelfo. Il primo ha messo a tema i fondamenti teologici e antropologici della identità maschile e femminile (1994); il secondo l’identità di genere tra istanze neuroscientifiche e prospettive antropologiche (2011). Della questione mi ero già occupata sin dagli anni ’80 del secolo scorso, a partire da molteplici sollecitazioni. Nel promuovere il primo dei Colloqui, volevo raccogliere, a margine del Sinodo sui laici del 1987, la sollecitazione ad approfondire e integrare le connessioni teologiche e antropologiche relative all’identità uomo-donna. Tale invito è stato raccolto e reiterato nell’Esortazione apostolica post-sinodale Christifideles Laici al paragrafo 51. Il secondo invece rispondeva alla necessità di oltrepassare il nesso ovvio tra antropologia e teologia per “ascoltare” e poi per “dialogare” con le altre scienze, in particolare con le neuroscienze.