Munera 2/2018 – Matteo Bergamaschi >> Il dispositivo colpa-sofferenza (da Prometeo a Masterchef)

Quando sentiamo parlare di “colpa” ci sembra di discutere di un passato lontano, persino superato: le nostre economie dell’abbondanza, che esaltano l’immagine di un soggetto gioiosamente libero e senza inibizioni, rendono impossibile, ai leader del momento, valutare qualsivoglia manovra che faccia appello al senso di colpa delle masse elettorali. Prospettare poi misure di austerity che vadano a sanare i debiti di un passato eccessivamente spensierato significa optare per una retorica che difficilmente incontra il mood dei telespettatori.

Da sempre l’uomo riflette sul concetto di colpa e cerca di mostrare attraverso il racconto da dove esso viene. La riflessione su questo concetto affonda le sue radici in un passato arcaico. Ci ricordiamo tutti del buon Prometeo, il cui intervento a favore della stirpe degli uomini ha comportato l’infrazione della norma divina; ecco allora che l’antico titano si è meritato una sofferenza attraverso cui scontare la colpa commessa.

Il contesto biblico ha cominciato con il capovolgere una simile logica; se infatti Prometeo, punito dalla “giustizia” divina, può fungere da rappresentante della concezione classica, Giobbe rappresenta una visione alternativa: il personaggio del giusto sofferente è l’elemento che mette in crisi il dispositivo che lega la sofferenza alla colpa; il fatto di soffrire non si esaurisce nella compensazione per il male commesso, bensì si dà un’eccedenza del patire rispetto alla logica colpevolizzante. È su questa scia, così, che si può accostare l’evento della Passione di Cristo.

Quello che, a un primo sguardo, pare un cimelio di un passato superato (e forse persino oscurantista), a una disamina più attenta si rivela tuttavia inaspettatamente attuale. La retorica della società dei consumi e dello spettacolo ama infatti servirsi di una topica che ricorrentemente associa colpevolezza e sofferenza passando per la punizione.

Acquista l'articolo
per continuare a leggere acquista questo articolo

Utente biblioteche abbonate: clicca qui »

Share