Munera 1/2019 – Clothilde Scaggion >> Maynooth, Irlanda, Europa

A Maynooth, in occasione dell’assemblea generale della Federazione Internazionale delle Università Cattoliche (FIUC) nel mese di luglio 2018, ho scoperto una piccola città universitaria a est di Dublino, molto calma in estate, in assenza degli studenti.

Una settimana di inabituale interruzione del mio ritmo quotidiano, per la quale avevo portato con me matite e quaderno dei bozzetti per ogni evenienza. Avrebbe dovuto piovere e invece è stato soleggiato tutta la settimana!

Tra silenzio e solitudine, ho così vagabondato per lunghe ore, impregnandomi dei luoghi e dei loro tesori. Lasciandomi toccare dai primi raggi di sole sull’immenso campo da golf, terreno senza barriere, aperto a tutti, ho ritratto qualche istante in un paesaggio curato e rispettato.

Il supporto informatico è divenuto talmente presente nel mio lavoro quotidiano che il quaderno dei bozzetti ha perso la sua funzione. Tracciare linee, osservare l’oggetto richiede tempo, il tempo della scrittura del bozzetto. Per me è un tempo sospeso, prossimo a quello della preghiera, durante il quale la mia attenzione, concentrata sul soggetto, si sgombra di tutto ciò che è superfluo. Vivo un abbandono che mi ricentra e mi riequilibra interiormente. Con questa serie di bozzetti ho potuto riconnettermi con il mio immaginario, i miei pensieri e i miei sogni.

Spesso seduta per terra o su un bordo, pennarelli e matite sparsi attorno a me, tutto questo è stato più che un esercizio grafico. È un’esperienza di crescita interiore che il luogo rende concreto.

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