Munera 1/2022 – Antonella Bastone >> Il contributo delle neuroscienze alla pedagogia

Con il termine neuroscienze si intende un complesso interdisciplinare finalizzato allo studio della struttura, dello sviluppo e del funzionamento del cervello e teso a spiegare il comportamento degli esseri viventi a partire dall’analisi delle sue componenti biologiche e delle attività cerebrali.

Da un punto di vista storico, un grande impulso allo sviluppo delle neuroscienze è nato dalle conseguenze sanitarie dei due conflitti mondiali: molti feriti riportarono, infatti, importanti conseguenze neurologiche e necessitavano di riabilitazione, una situazione che contribuì alla costituzione di programmi e centri di ricerca, come il Neuroscience Research Program del 1962, un’organizzazione internazionale finalizzata al dialogo scientifico sul tema delle neuroscienze. Il XXI secolo è caratterizzato da un incremento esponenziale di sapere scientifico e tecnologico e, in particolare, da un interesse crescente nei confronti delle neuroscienze, testimoniato dallo sviluppo di programmi di ricerca, come il progetto europeo denominato Human Brain, avviato nel 2013 e finalizzato al progresso scientifico nei campi delle neuroscienze, dell’informatica e della medicina correlata al cervello.

Partendo, quindi, dal contributo di molteplici discipline (biologia, chimica, fisica, fisiologia, psicologia, anatomia) le neuroscienze si prestano ad essere applicate a svariati ambiti di studio e di intervento, in quanto sono orientate innanzitutto a spiegare le basi biologiche del comportamento umano: in che modo il nostro cervello e i suoi processi nervosi possono produrre un comportamento? Quali aspetti biologici intervengono nelle attività mentali che ci contraddistinguono, come la coscienza, la percezione, gli stati emotivi, la memoria, l’apprendimento, le relazioni sociali?

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