Munera 1/2025 – Maria Nisii » Leggere la Bibbia. Una storia ferita

In The Sunset Limited: A Novel in Dramatic Form, lo scrittore americano Cormac McCarthy introduce la Bibbia e la sua lettura con il seguente dialogo:

NERO Tu l’hai mai letto questo libro?
BIANCO Ho letto delle parti. L’ho letto qua e là.
NERO L’hai mai letto?
BIANCO Ho letto il libro di Giobbe.
NERO L’hai. Mai. Letto.
BIANCO No.
NERO Però di libri ne hai letti un sacco.
BIANCO Sì.

La conversazione tra i due prosegue: il Bianco sostiene di aver letto all’incirca cento libri all’anno per quarant’anni, mentre il Nero lo incalza manifestandogli tutta la propria indignazione. Così avrebbe letto circa quattromila libri, ma non la Bibbia! Almeno non per intero, risponde l’altro, che di questa mancanza non sa offrire spiegazioni.

Siamo nel mondo nordamericano, dove si può trovare una copia della Bibbia anche nei comodini dei motel. E una Bibbia è non casualmente presente anche sul tavolo collocato quasi per “separare” i due personaggi protagonisti di Sunset Limited, diventando argomento di discussione e discrimine: «Sta scritto qui», dice infatti il Nero. Sembra di trovarsi di fronte al tratto fondamentalistico non insolito in tanto mondo americano, ma più avanti qualcosa cambia, e questa volta è il Bianco a fare le domande:

BIANCO (indicando la Bibbia) Non pensa che si debba credere in tutto quello che c’è scritto qui dentro, per essere salvati?

NERO No. Non credo nemmeno che bisogna per forza leggerlo, questo libro. Magari non c’è manco bisogno di sapere che esiste. Secondo me tutta la verità che sta scritta in queste pagine è scritta anche dentro il cuore delle persone, e ci è stata scritta tanto tempo fa e ci resterà scritta ancora per un bel pezzo. Anche se questo libro lo bruciano fino all’ultima copia. Ma quello che ha detto Gesù? Ah, secondo me non se l’è inventato di testa sua. Lui l’ha solo riferito. Questo libro è una guida per gli ignoranti e quelli che stanno male dentro. Un uomo a posto non ne avrebbe neanche bisogno. E chiaramente se ti metti a leggere questo libro scopri che si parla molto di più della via sbagliata che della retta via.

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