Munera 2/2015 – Serafina Patrizia Scerra >> Umanesimo ecologicizzante e paradigma della complessità. Il caso della didattica della matematica

Nell’indagine Ocse-Pisa 2012, in cui la matematica ha rappresentato il principale ambito di rilevazione, l’Italia si è configurata come una delle nazioni che, dal 2003 ad oggi, ha registrato progressi significativi, ma è rimasta al di sotto della media europea, con uno studente su 10 tra i top performer, cioè nella fascia più alta della classifica, e il 25% dei partecipanti tra i meno capaci, o low performer.

Complessivamente, gli studenti italiani si sono dimostrati più capaci nell’interpretazione dei problemi, applicando e valutando i possibili risultati, e meno forti sul fronte della capacità di matematizzare le situazioni, cioè di convertire un ragionamento in termini matematici.

Un dato confortante che è emerso dal rapporto è che, tra il 2003 e il 2012, l’Italia ha migliorato i suoi risultati in matematica, senza rinunciare al principio di equità nel sistema d’istruzione, in quanto soltanto il 10% della variabilità rilevata si è configurata come ascrivibile alle differenze di status socio-economico degli studenti.

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