Munera 2/2015 – Luca Fallica >> Tra digiuno e sazietà: il respiro della mitezza

«Nella Bibbia il mangiare e il bere formano, a mio avviso, il filo conduttore del racconto globale. Così, fin dalla prima pagina della Genesi, il Creatore dà ai viventi il loro cibo (Gen 1,29-30) mentre gli umani hanno accesso a un misterioso albero della vita (2,9b-16), la cui via d’accesso sarà custodita (3,24) fino alla fine del Libro. Nell’ultima pagina, infatti, alla fine dell’Apocalisse, quest’albero viene dato per la vita delle nazioni (Ap 22,2.14). Ma tra la genesi raccontata e il compimento annunciato, cibo e pasti segnano continuamente il cammino degli uomini nella Bibbia. […] Più profondamente, tutti i grandi temi biblici sono legati più o meno strettamente al cibo o ai pasti».

Questa osservazione di un acuto interprete del Primo Testamento, qual è l’esegeta belga André Wénin, ci ricorda quale sia il rilievo che il cibo, il pasto, il mangiare assumono nel panorama biblico: non è soltanto un tema tra gli altri, per quanto rilevante, ma addirittura un “filo conduttore del racconto globale”.

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