La scuola è un campo d’osservazione privilegiato della dinamica dell’autorità e dei suoi svolgimenti meno ovvi. È un luogo in cui ci si aspetta di trovare questa risorsa e si nota particolarmente quando manca; inoltre, fornisce infinite occasioni per constatare che l’autorità si manifesta per vie eccedenti e ulteriori rispetto ai ruoli che dovrebbero contenerla e alle relazioni di potere che, più o meno credibilmente, se ne vestono per legittimarsi. Prende strade impreviste nelle relazioni orizzontali e verticali e nei contatti più fertili fra le scuole e il mondo esterno. In queste pagine ci soffermeremo soprattutto sui modi in cui insegnanti e studenti maneggiano i loro oggetti di lavoro e di studio.

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