Speranza, ciò che nessuna paura può cancellare


Schermata 2015-11-14 alle 19.42.05Un uomo di grande saggezza umana e spirituale scrisse un giorno questo consiglio: «quando t’impegni per uscire dal male e cerchi il bene, è proprio del messaggero cattivo bloccarti con rimorsi, tristezze, impedimenti, turbamenti immotivati che paiono motivatissimi, perché tu non vada avanti». L’autore di questo consiglio spirituale è Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù, maestro del discernimento, della lotta spirituale. I sentimenti del “messaggero cattivo” possono essere riassunti in una parola: paura.

Ho atteso qualche ora per pensare e meditare la ferita di ieri. Ho preso poi in mano questo insegnamento e ho cercato di capire. La paura è ciò che fa agire contrariamente a quello che vorremmo; che ci fa reagire all’opposto delle nostre volontà. La paura trasforma l’idea in ideologia; la fede in struttura di potere; l’uomo da soggetto di dignità a oggetto della forza.

Ciò che atterrisce della strage di Parigi è la gratuità del male: è la paura da cui proviene quel male e la paura che intende provocare. La paura dell’altro.

Esiste però il nome del contrario, anzi del radicalmente altro, della paura: speranza. La speranza viene dal “messaggero buono” che porta «coraggio, forza, consolazioni, lacrime, ispirazioni e pace».

La paura crea divisione, diffidenza, sfiducia. La speranza genera comunione, condivisione, fiducia. Ciò che ieri è accaduto non potrà essere cancellato nell’oblio della cronaca e nella sofferenza di chi è stato in prima persona colpito. La paura rende schiavi e nemici; la speranza, liberi e fratelli.

Questa sera, salendo su un autobus romano e attraversando Stazione Termini per andare a Milano, m’interrogavo: possiamo, dopo ieri, vivere per le strade delle nostre città senza paura?

Da oggi abbiamo il dovere di non dimenticare le vittime di ieri, le vittime di ogni altra violenza; ma abbiamo anche il dovere di vivere con speranza. La speranza è in fondo l’unica arma che abbiamo per costruire un futuro di pace; essa è l’unico modo di vivere il presente costruendo il bene. Sarebbe un giorno realmente nuovo quello in cui la paura si tramutasse in speranza capace di unire tutti gli uomini (senza distinzione alcuna): sarebbe un’Europa capace di dare forma al futuro.

La speranza è ciò che non verrà mai ridotto a morte. «Quel che è facile e istintivo è disperare ed è la grande tentazione» scriveva Charles Péguy; la speranza invece «semina cominciamenti» ed essi non hanno fine.

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