Tre giorni a Lucca su Amoris Laetitia
Si è svolta nei giorni 1-2-3 settembre, nell’Arcidiocesi di Lucca, un corso di formazione su “Amoris Letitia” come criterio di lettura del sacramento del Matrimonio. Ecco le relazioni, che è possibile vedere ed ascoltare – in toto o in parte – sul canale di you tube:
– prima relazione di Andrea Grillo (I parte): https://www.youtube.com/watch?v=ty7q0S4BUPY
– prima relazione di Andrea Grillo (II parte): https://www.youtube.com/watch?v=lYTtX_RCjqY
– seconda relazione di don Luca Bassetti: https://www.youtube.com/watch?v=4Peyv6r4JGY
– terza relazione Andrea Grillo (frammento iniziale): https://www.youtube.com/watch?v=o2GErSdD6Jc
– quarta relazione di Mons. Enrico Solmi: https://www.youtube.com/watch?v=g4ETpzKrHz4
Ne emergono prospettive teologiche, storiche, bibliche e pastorali di ripensamento della tradizione familiare e matrimoniale.
Bello il “ripensamento”. Però, caro Grillo, non vi (a voi teologi e preti) passa mai per la mente che Dio possa avere piani diversi? Negli ultimi tre (e ripeto tre) anni c’è una tale ubriacatura di ripensamenti che voglio augurarmi che il Cielo non si sia stufato di noi. Con parresia, auguri di cuore.
Caro Matteo,
solo tre anni di ripensamento su 50 anni…a me pare pochino. Un caro saluto
Infatti 3 anni sono proprio pochini di fronte all’eternità… che voi vorreste mutare, se solo poteste…
E’ l’eternità che ci cambia, non noi che la cambiamo. E’ una questione di giuste prospettive…
… giuste prospettive che state perdendo, mi permetta.
Di sicuro perdiamo il tomo nostalgico di quelle parole. ma conserviamo la grande verità sulla eternità della Parola.
“Non dobbiamo mai dimenticare che la Parola di Dio trascende i tempi. Le opinioni umane vengono e vanno. Quanto è oggi modernissimo, domani sarà vecchissimo. La Parola di Dio, invece, è Parola di vita eterna, porta in sé l’eternità, ciò che vale per sempre. Portando in noi la Parola di Dio, portiamo dunque in noi l’eterno, la vita eterna.”
(Papa Benedetto XVI – dall’Udienza Generale del 7 novembre 2007)
Poi, naturalmente, a Lucca siete liberi di fare quel che volete…
Le parole del 2007 sono riferite alla Parola di Dio, non al Catechismo. Matteo, non facciamo confusione sulle cose fondamentali! La Parola di Dio resta per sempre, i tribunali ecclesiastici o Summorum Pontificum passano. La questione è: quali sono le mediazioni adeguate (relativamente adeguate) a questa Parola eterna? Confondere l’eternità della Parola con l’eternità del manipolo o dei 33 bottoni della veste talare è una svista imperdonabile.
Però sul divorzio la parola di Dio era abbastanza chiara, tanto più che Gesu va oltre la legge mosaica che lo permetteva “per la durezza dei cuori”.
Non è che ai tempi di Gesù il divorzio non esisteva, esisteva sia nel mondo ebraico che in quello romano, da un punto di vista storico il divorzio è più antico dell’indissolubilità introdotta da Gesù.
Razionalmente è così, se si vuole ripristinare il divorzio va bene però non capisco a che serve spacciarlo per moderno.
E cmq se è la modernità (così come la intende lei) ad aver ragione sul cristianesimo , che inevitabilmente è costretto ad adeguarsi (sempre più rapidamente dato che la modernità stessa invecchia in fretta) a cosa serve essere cristiani? Se la parresia si riduce al seguire l’agenda dettata da altri, tanto vale seguire quell’agenda senza darsi particolare pena per il vangelo no?
Per coerenza, non è questione di essere tradizionalisti o meno ma di non ritrovarsi in un cul de sac.
che poi il senso della critica di Karl Barth al liberalismo teologico, pensi ai futuristi, alla loro posizione sulla guerra e alla loro adesione al fascismo.
Io non conto niente ma voi che contate state attenti prima di buttar via tutto.
La parola di Gesù era sul ripudio mon sul divorzio. Già su questo lei non ha affatto le idee chiare
…
E chi ha parlato di manipolo o di 33 bottoni? Ecco, mi sembra che lei volga sempre il discorso al contrario, interpretando le parole come “voglia di imperdonabile conservatorismo ad ogni costo”. Però, mi permetta, non è conservatorismo rammentarle che su certi argomenti (omossesualità, divorzio ed eucarestia) da 3 anni a questa parte state giocando col fuoco: attenti a non bruciarvi.
Quanto ai simboli esterni, è chiaro che la loro destrutturazione è il vostro primo obiettivo: tolti quelli, sarà più facile far credere tutto a tutti. Ne vuole un esempio: domenica scorsa un prete di Palermo ha benedetto un’unione civile tra due signore. So già la sua risposta: in dei conti è un male chiedere a Dio di dire bene di noi? E’ vero, meglio benedire che maledire, ma sono questi i veri progetti di Dio, al di là della pianeta di seta su cui cerca sempre di aggrapparsi?
Il problema è che, attualmente, a livello teologico, non state discutendo sull’origine dei colori liturgici e su altre strutture transeunti (mettiamoci pure i tribunali ecclesiastici e SP), ma state approntando, col pretesto di un testo ambiguissimo (meravigliosa complicatezza) come AL, i fondamenti teorici alla destrutturazione di alcuni capisaldi, che non sono certamente il manipolo o la pianeta samisdoro. E credo Lei, da persona intelligente, sappia benissimo ciò a cui sto alludendo.
Ci sono quattro macigni della nostra fede, scomodi per la modernità, perchè rinviano a realtà incomprensibili ormai: il peccato originale, il mistero dell’Incarnazione, la Passione Redentrice di Cristo, la Risurrezione finale. Se nota, sono argomenti ormai taboo nelle nostre parrocchie, citarli è proprio di “cristiani vittimisti e trasformatori di parole in pietre”. E’ chiaro che la loro distruzione deve avvenire lentamente: si deve parlare di sociale, di integrazione, di comunità, con tutto quel che ne comporta anche a livello di simbologia: destrutturare, banalizzare, alterare, riformare. Lei mi dirà: è la Chiesa che si adegua ai tempi. Io Le rispondo: Cristo ha detto “Io ho vinto il mondo”.
Gia l elenco dei 4 macigni è proposto con una teologia distorta e unilaterale. il Credo è molto più limpido e tranquillo…
Avviso i lettori che i commenti privi di argomentazione o indirizzati soltanto all’ insulto verranno puntualmente eliminati. Chi non comprende le distinzioni tra ripudio e divorzio non può avere titolo per pretendere autorevolezza.
Faccia come vuole ma non serve grande autorevolezza per comprendere che molti divorzi son ripudi mascherati. Persone “ripudiate” su due piedi dal coniuge non ne conosce lei? Io ho amiche rimaste in mezzo a una strada con i figli piccoli da crescere.
Se penso a quei casi penso che il Papa dopo le 300 prediche contro i legalisti potrebbe anche farne una per ricordare che se prometti amore eterno e metti al mondo dei figli poi non è che te ne puoi dimenticare alle prima novità che ti passa accanto.
Per carità i casi in cui l’amore “muore” in contemporanea nei coniugi, entrambi sono concordi nel separarsi, entrambi hanno la stessa indipendenza economica e la stessa capacità di andare avanti da soli, di comporre i litigi per amore dei figli ce ne saranno pure.
Più che un divorzio però così è una bomboniera, in genere nella realtà uno dei due soffre come un cane, certo che chi è abbandonato alla fine ha diritto a rifarsi una vita però una parolina per ricordare che abbandonare in certi casi è una vigliaccata vecchia come il mondo potreste anche spenderla nelle vostre conferenze.
Non capire che il divorzio da Berlusconi a Montezemolo è diventato più borghese del Dio patria e famiglia di 100 anni fa ce ne vuole.
Bergoglio forse questo non lo mette a fuoco fino in fondo, lui pensa più alla sua esperienza pastorale argentina, alle irregolarità dovute all’esclusione sociale e alla miseria (le stesse citate al punto 85 di familiaris consortio e che hanno tutta la mia simpatia) da noi purtroppo ci si lascia però più per il troppo che si ha (e dopo un pò annoia) che per il troppo poco ed è una cosa ben diversa e ben poco evangelica e misericordiosa.
Avvallando questo modo di pensare la chiesa finirebbe per stare con il più forte (divorzio o ripudio sempre per la durezza del cuore di uno dei coniugi avviene) e questo mi fa rabbia.
Però ho fiducia che non succederà nonostante le tante parole di alcuni.
buona giornata.
Che lei già faccia così con commenti sgraditi, lo sappiamo. Dobbiamo interpretare che verranno eliminati anche i suoi commenti quando sono privi di argomentazioni e insultanti? Sarebbe una bella novitù , ma non ci spero.
Gestendo io il blog, determino i criteri con cui amministro il mio blog. Se si apre un suo blog, avrà agio di esercitare lei stesso il suo bravo discernimento. Sul mio blog sarà sempre costretto a subire il mio giudizio. Ma questo è normale. Anzi è necessario.
Lei ha proprio una vocazione a difendere il debole e si allea con i forti! Le situazioni hanno bisogno di discernimento e lei lo evita sistematicamente. Non sarà forse allergica alla tradizione cristiana? Ha ascoltato il Vangelo di questa domenica? O anche Gesù sta solo dalla parte dei forti? Abbiamo bisogno di categorie adeguate e lei sospetta che ogni allontanemento dalle categorie classiche sia tradimento…così lei blocca tutto, anzitutto se stessa.
“Lei ha proprio una vocazione a difendere il debole e si allea con i forti! ”
Non direi proprio che mi alleo con i forti altrimenti non avrei visto cancellare i miei messaggi non crede?
E poi non sono così rigida al massimo mi dispiace.
Sara Sara, provi a sorridere…
Sara significa colei che ride, per questo mia madre lo ha scelto come nome, voleva una figlia allegra e amava le grandi figure femminili della Bibbia, Sara, Rebecca, Rachele, Lia, Rut….
Buona notte.