L’uomo scrive perché sarà letto e legge perché ha già scritto. Semplice osservazione dalla quale prende avvio la nostra riflessione per comprendere l’umano, ma ciò comporta una domanda sulla scrittura e la lettura e su quale forma discorsiva assumono conservando una reciproca apertura. Per svolgere questi temi riprenderemo le due forme di organizzazione testuale, letteratura e filosofia, studiate da Jacques Derrida (1930-2004). Ciò permetterà di mostrare l’identità e la differenza tra due momenti dell’umano: quello dello scrittore e quello del lettore. Il passaggio dall’una all’altra forma consentirà di delineare una figura dell’umano strettamente legata alla pratica della scrittura e della lettura.
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