Il paradosso del teatro è che ha inventato lo spettacolo come analisi e catarsi dei comportamenti collettivi distruttivi – perciò generatore di comportamenti virtuosi – e si è ritrovato lo spettacolo come mezzo di distrazione di massa e potente strumento di dominio, manipolazione, soggezione, passività delle collettività e delle persone.
L’attuale lamentela sulla società dello spettacolo, bystander society, società dell’indifferenza, non è una novità. La novità oggi sta nel fatto che la società contemporanea è una società della performance in cui gli spettatori sono continuamente invitati a essere produttori, dunque attori, di performance, a essere e a fare spettacolo di sé stessi agli altri. E allora? Qual è il problema? E, soprattutto, qual è o potrebbe essere il rimedio?
Per rispondere ai quesiti, citerei quattro casi esemplari della storia del teatro per capire quali problemi ha dato lo spettacolo nel corso del tempo e quali rimedi sono stati trovati per evitare le sue degenerazioni e per ricreare liturgie estetiche generatrici di virtù private e pubbliche, necessarie al bene personale e comune. Ne parliamo perché tali problemi sono tuttora in corso e i rimedi proposti possono essere propedeutici all’aggiornamento delle diagnosi e cure del nostro impero dell’intrattenimento.