Un uomo in mezzo alla strada viene aggredito “sotto gli occhi di diverse persone” o semplicemente si sente male e cade a terra. Nessuno interviene. Sarà capitato a molti di sentir raccontare un episodio simile a questo e di aver poi ascoltato commenti o assistito a dibattiti sull’indifferenza dei presenti e, in generale, della società attuale. La psicologia sociale non la pensa proprio così. L’effetto spettatore, o bystander effect, rappresenta un importante campo di studio nell’ambito della psicologia sociale, che sottolinea come la presenza di altre persone possa incidere sulle condotte prosociali degli individui che si trovano a intervenire in situazioni di emergenza o a fornire aiuto senza che ci sia necessariamente indifferenza “costitutiva” in loro.
Il concetto fu introdotto per la prima volta negli anni ‘60 del secolo scorso dagli psicologi sociali Bibb Latané e John Darley, che condussero una serie di studi a partire dal caso più noto associato al bystander effect: l’omicidio di Kitty Genovese.