Munera 2/2024 – Davide Schirò » Scuole, periferie e terzo settore. Un dialogo tra Napoli e Palermo

Quando si parla di scuola, la frontiera continua ad essere un mito attraente e vischioso. Riemerge nella narrazione giornalistica della quotidianità, ma attinge ampiamente all’immaginario cinematografico e fumettistico del secolo scorso, come al discorso coloniale sotteso e precedente. Non stupisce che nella primavera del 2024 un istituto scolastico di Pioltello, Comune dell’hinterland milanese “est”, sia stato trasformato in mitico “West” e definito “scuola di frontiera” dall’attuale Ministro dell’istruzione e del merito, che inoltre ha usato i risultati scolastici come argomento per screditare gli organi collegiali e giustificare straordinarie indagini e interventi del potere centrale. Tale tipo di retorica non ha più bisogno di confini geografici o toponomastici fisici, ma ancora di eroi ed eroine con un progetto di civiltà e inevitabilmente di praterie da conquistare, avamposti da presidiare, colonie da sviluppare e soprattutto selvaggi o barbari da istruire e convertire.

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