Fra le coppie concettuali che strutturano il pensiero moderno vi è la scissione fra pubblico e privato: essa attraversa numerosi ambiti della vita dell’uomo. Tale dicotomia, apparentemente evidente, nasconde in realtà un percorso complesso della filosofia politica, la quale analizza due sfere che devono essere separate e che nondimeno attestano una forte interazione reciproca. La valutazione di ciò che è pubblico e di ciò che è privato non è stabile e dipende ampiamente dai contesti sociali. Per questo è opportuno ricostruire alcuni aspetti della forza normativa del concetto di ragione pubblica e della sua articolazione con le espressioni proprie della sfera privata.
La categoria normativa al centro delle nostre riflessioni è quella dello spazio pubblico o della pubblicità delle procedure di decisione politica. Il principio di pubblicizzare le deliberazioni e le decisioni delle autorità pubbliche è una condizione sine qua non della democrazia e si oppone giustamente alle strategie segrete dei gestori di un potere che si esercita dietro le porte chiuse di un qualche luogo privilegiato, accessibile unicamente a una ristretta cerchia di persone vicine a esso. I buoni argomenti non devono temere la luce di una discussione aperta a tutti i cittadini.