Tra le nozioni fondamentali di biologia, che i docenti di scienze si preoccupano di comunicare ai propri alunni fin dalle prime lezioni, c’è l’elenco delle caratteristiche che un oggetto deve avere per essere qualificato come vivo. Uno dei primi posti della lista è occupato dalla capacità riproduttiva; se l’oggetto si riproduce, cioè mette al mondo figli identici o simili a sé stesso, allora è quasi certo che sia vivo.
I membri della nostra specie, come tutti gli altri mammiferi, si riproducono per via sessuale e questo fa sorgere in molti la convinzione che riproduzione e sessualità siano sinonimi. In realtà i due termini indicano fenomeni diversi e funzionalità altrettanto diverse: il primo si riferisce alla moltiplicazione degli esseri viventi, il secondo alla loro diversificazione. Il primo ha un’accezione più generale, comprendendo sia la riproduzione che avviene senza l’uso del sesso (riproduzione asessuata) sia quella che avviene attraverso l’atto sessuale (riproduzione sessuata). Il secondo termine non esprime che una delle due modalità della riproduzione.