Munera 2/2019 – Donatella Scaiola >> Amare l’altro che è te stesso

Levitico 19, all’interno del quale si trova il v. 18, consiste di una serie di istruzioni, sia di tipo rituale sia sociale, riunite sotto il comune denominatore di una chiamata, rivolta alla comunità, a praticare la santità: «Il Signore parlò a Mosè e disse: Parla a tutta la comunità degli Israeliti dicendo loro: ‘Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo’» (Lv 19,1-2). La santità è la sfera di purità che appartiene a Dio, e, dal punto di vista umano, è la disposizione appropriata che permette a una persona di venire a contatto con Dio. In Levitico 19 la santità è attualizzata nella e attraverso la vita della comunità. La santità si manifesta, cioè, in relazioni caratterizzate da integrità, onestà, affidabilità e amore.

Questo invito, a sua volta, spiega che cosa significa per Israele essere «un regno di sacerdoti e una nazione santa» (Es 19,6), che può essere considerato il tema unificante di Levitico 19. Questo versetto, per certi aspetti unico, si trova in una posizione strategica, all’inizio della sezione dedicata alla stipulazione dell’alleanza sinaitica (Es 19-24). Il Signore, dopo aver ricordato a Israele la liberazione dall’Egitto (Es 19,4), propone al suo popolo di entrare in alleanza con Lui (Es 19,5), diventando appunto un regno di sacerdoti e una nazione santa, oltre che proprietà personale di Dio tra tutti i popoli.  «In questi versetti viene delineata la vocazione di Israele che è chiamato a svolgere una funzione positiva nei confronti di tutti gli altri popoli. Israele, a partire dalla relazione particolare che ha con il Signore, diviene mediatore, intermediario, tra il Signore e tutta la terra».

I vari comandi riuniti in Levitico 19 si presentano, inoltre, come una ripresa e un commento delle Dieci Parole (Es 20,1-17; Dt 5,6-22), un dato per certi aspetti ovvio, ma anche molto significativo. L’ovvietà dipende dal fatto che i vari codici legislativi che si trovano nel Pentateuco sono tutti collegati, in un modo o nell’altro, alle Dieci Parole, di cui costituiscono l’attualizzazione e l’applicazione a contesti diversi. Non è dunque insolito che Levitico 19 citi le Dieci Parole, ma ciò nonostante rimane un dato significativo perché il nostro testo non si limita a riproporre le singole prescrizioni del decalogo, ma anche le commenta, come vedremo.

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