In questo ultimo periodo è tornata di attualità la polemica sull’opportunità di restare nella moneta unica, alimentata da numerosi interventi sulla stampa anche ad opera di autorevoli economisti italiani e stranieri. La domanda ricorre ormai periodicamente e viene amplificata a livello politico da coloro che si richiamano a movimenti e partiti che vanno genericamente sotto l’etichetta di “anti-euro”, se non addirittura di “anti-Europa”. La vittoria del leave al referendum inglese del 2016 ha galvanizzato queste forze politiche, anche se il quesito – ovviamente – non era strettamente legato alla moneta unica, di cui il Regno Unito non fa parte. Dopo quel voto, i partiti “euro-scettici” hanno subìto qualche sconfitta in alcune tornate elettorali – come nel caso delle elezioni presidenziali francesi – ma il malcontento verso le istituzioni europee e i dubbi relativi all’unione monetaria permangono, ed è bene cercare di darvi una risposta. Naturalmente non si pretende di esaurire l’argomento in poche pagine, ma solo di dare un piccolo contributo al dibattito.
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