Munera 3/2019 – Diego Liberati >> Robot e intelligenza artificiale: tecnologie per l’umano

Da sempre l’umanità ha un atteggiamento ambivalente di fronte alla tecnologia: da un lato la osanna, come strumento per alleviare la fatica, dall’altro la teme, come minaccia alla libertà e addirittura alla vita.

Non è ancora sopita nel nostro Paese l’eco della sventurata rinuncia referendaria alla produzione di energia nucleare di tanti anni fa (senza però la corrispondente rinuncia a una domanda di energia che, per essere soddisfatta, ricorre all’acquisto a caro prezzo di energia nucleare prodotta da paesi circonvicini, il che comporta implicitamente l’assunzione dei possibili rischi senza averne controllo alcuno), che già monta la crociata contro la dilagante robotizzazione. Essa toglierebbe posti di lavoro, per non parlare dei timori sulla cosiddetta “intelligenza artificiale” che permetterebbe alle nostre “creature” di ribellarsi a noi “creatori”, quasi scimmiottando il nostro peccato originale: è di pochi mesi fa la notizia di un esperimento, fermato perché le due intelligenze artificiali progettate cooperanti avevano iniziato a parlarsi in un linguaggio non più intellegibile ai progettisti, suscitando così il timore di una possibile rivolta concertata di smaliziati artefatti, laddove probabilmente si stava solo assistendo alla Babele di un banale malfunzionamento che aveva portato le due macchine a non più intendersi neppure tra loro!

Come d’abitudine, la paura nasce dall’ignoranza e/o dalla sfiducia in chi detiene il controllo della tecnologia che ci spaventa.

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