Una bella stagione

di Onos

terebintoÈ fuori dubbio che la Chiesa cattolica sta vivendo un momento particolare sospinta dallo Spirito. Lo Spirito è come il vento perciò anche la Chiesa è come il vento: senti che la Chiesa “respira” e si muove facendo la vita degli uomini. Il vento porta la Chiesa anche su strade non ancora esplorate: ma questo non fa paura; la Chiesa, se lo Spirito soffia, non può stare rinchiusa ma seguirà inevitabilmente il vento santo che la farà volare.
Per quello che si può capire la Chiesa sta spostando il suo baricentro dal Nord verso il Sud del mondo. Sta nascendo uno stile nuovo: “la Chiesa in uscita” è una immagine sintetica per indicare questo stile nuovo.
Operazione complessa come un parto: con tante sofferenze, ma proprio come per il parto la tristezza umana diventerà gioia evangelica: “La donna, quando partorisce, è afflitta, perché è giunta la sua ora; ma quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più dell’afflizione per la gioia che è venuto al mondo un uomo” (Gv 16,21).
Anche il prossimo Sinodo sulla Famiglia sarà doloroso e grandioso come un parto; non nascerà una Chiesa nuova (quella che c’è piace allo Sposo), ma sbocceranno fiori nuovi che, col tempo, diventeranno frutti.
Le opinioni e le riflessioni di questo Terebinto speciale presentano … l’inizio delle doglie. Sono un atto d’amore, di fiducia e di coraggio; amore, fiducia e coraggio che sempre portano con sé il travaglio di una ricerca liberante e dolorosa insieme.
Di fronte ad un evento affascinante e sorprendente come una nuova nascita, tutti dobbiamo metterci la mano alla bocca per la meraviglia… e stare in silenzio.
Siamo stupiti per il prossimo Sinodo sulla Famiglia: “Possibile che lo Spirito ami la sua Chiesa fino a tanto? Possibile che la aiuterà in questo parto difficile? Vorrà lo Spirito tenere ancora unita la Chiesa con il soffio del suo amore?”.
Si, lo Spirito accompagna questo cammino e la Chiesa resterà unita.
Dentro ciascuno di noi, se saremo in ascolto di ciò che lo Spirito dice alle Chiese, sentiremo crescere sentimenti di fiducia, affidamento e umiltà. L’evento è grande: sappiamo che quello che nascerà sarà comunque un dono.
Troverà una casa “il bimbo che nascerà”? Sapremo tutti accogliere la nuova creatura anche se non dovesse assomigliare perfettamente a quella che abbiamo pensato?
Si può ancora per un poco continuare a discutere, ma si approssima il momento in cui cominciare ad allargare le braccia nell’accoglienza. Nascerà qualcosa di nuovo, ma non di compiuto: sarà solo l’inizio di un cammino.
Se ci sarà gioia, coraggio nell’accettazione, riconoscenza verso tutte le sorelle e i fratelli che hanno amato, lavorato e sofferto si potrà continuare; “il bambino” crescerà. La Chiesa lo guarderà, incantata, e sarà felice di aver ancora una volta cercato il volto del suo Signore, che lei chiama Sposo perché essa sa di essere amata di un amore che non ha eguali e che tutto quello che lo Sposo fa per lei è per far crescere l’amore.
Allora: discutere e pregare; pregare per poter discutere con sincerità e parresia; discutere per poter tornare alla preghiera dopo aver capito quali sono i passi che lo Spirito fa fare alla Chiesa.
Quel che è certo è che saranno passi verso il mondo, perché l’amore dello Sposo dona alla Sposa un’attrazione fatale verso il mondo: è Madre e non matrigna ed è pronta a dare la sua vita perché il mondo viva.

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Il testo riproduce l’introduzione al nuovo libro di Andrea Grillo, Una comunione possibile, Cittadella 2015. Per maggiori informazioni, clicca qui.

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