L’istituzione sacra occupa un posto preminente nei racconti dell’infanzia (1-2) e negli ultimi capitoli del Vangelo (19-24). Il tempio è il punto di arrivo del cammino di Gesù e diventa, dopo la cacciata dei venditori, il luogo del suo insegnamento (20,1-21,38). Nel racconto della passione Gesù stesso fa riferimento al suo ministero didascalico nel santuario gerosolimitano (22,52-53) e, nel momento drammaticamente culminante del racconto evangelico, l’evangelista riferisce della rottura del velo del tempio mettendo, così, in risalto il legame tra il luogo santo e la morte di Gesù. Il tempio ritorna, nella conclusione del Vangelo (24,53), come luogo dove i discepoli si ritrovano dopo la resurrezione e l’ascensione di Gesù. Tutto il racconto di Luca, quindi, si muove attorno al luogo sacro per eccellenza, la cui centralità narrativa e letteraria apre il campo all’indagine teologica. Il tempio non può essere visto come dato geografico accidentale, ma la frequenza dei riferimenti, la collocazione da parte di Luca di episodi chiave nel sacro recinto, l’insistenza sulla sua permanenza anche nella vita della primitiva comunità cristiana sono elementi che richiamano l’attenzione sul significato di questa istituzione.
Informazioni sull'autore
Maurizio Placentino (1977), frate minore cappuccino, licenziato in Scienze Bibliche presso il Pontificio Istituto Biblico, ha conseguito il dottorato in Teologia Biblica presso la Pontificia Università Gregoriana. Docente di Sacra Scrittura presso l’Istituto di Studi Filosofici “Sacro Cuore” di Campobasso e l’Istituto Teologico “Santa Fara” di Bari.