La ricchezza del reale è multiforme e per esprimersi ha bisogno del concorso di molti e diversi saperi: anche di quello teologico e tanto più in un cambio d’epoca come quello che stiamo attraversando (papa Francesco). La teologia è oggi dunque chiamata a confrontarsi e dialogare con gli altri saperi, portando alla causa di un nuovo umanesimo il contributo della riflessione delle comunità credenti. Se la teologia deve saper accompagnare i processi culturali e sociali, essa lo potrà fare solo assumendo il contesto specifico in cui nasce e lavora. La dimensione ecumenica, interreligiosa e interculturale diventa così costitutiva della teologia pubblica che verrà.
Informazioni sugli autori
Brunetto Salvarani, teologo, giornalista e scrittore, è docente di Missiologia e Teologia del dialogo nella Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna di Bologna e negli Istituti di Scienze religiose di Modena, Bologna e Rimini. Dirige la rivista QOL ed è presidente dell’Associazione degli Amici di Neve Shalom – Wahat as-Salam e della Fondazione Pietro Lombardini per gli studi ebraico-cristiani. Fra i suoi libri più recenti: De André. La buona novella (Terra Santa, 2019), Dopo (Laterza, 2020), Di neve di pioppi e di parole. Il mondo di Francesco Guccini (Ancora, 2021), L’alterità come grazia (Pazzini, 2021) e, con Marinella Perroni, Guardare alla teologia del futuro (Claudiana, 2022).
Marco Dal Corso e docente all’I.S.E. “San Bernardino” di Venezia e direttore del master in Dialogo interreligioso presso lo stesso Istituto. Collaboratore della rivista
Studi Ecumenici, giornalista pubblicista, si occupa dei temi legati al pluralismo religioso, all’inculturazione e alla cooperazione missionaria.