L’homo
faber, tentato di sfruttare la natura come una semplice cava di materiali, e l’
homo oeconomicus, tentato di attingervi come a una cassa continua, devono integrarsi nell’
homo sapiens, capace di sfruttare la propria intelligenza per custodire il creato come casa comune, pensando alla propria generazione e a quelle successive. La vera sapienza richiesta oggi è la fraternità. L’uomo del futuro sarà
homo frater, oppure
homo demens, finendo per distruggere completamente la stupenda tela che il Creatore gli ha consegnato perché la custodisse e ne fosse custodito.
Informazioni sull'autore
Erio Castellucci (1960), dal 2015 arcivescovo-abate di Modena-Nonantola e dal 2020 vescovo di Carpi, ha conseguito il dottorato in Teologia alla Pontificia Università Gregoriana nel 1988. Ha insegnato a Bologna nella Facoltà Teologica.