Nel passaggio dal precedente trattato di Apologetica cattolica alla Teologia fondamentale non viene meno l’orizzonte apologetico. Rimossa la tradizionale analysis fidei, la credibilità del cristianesimo muove dall’evento della Rivelazione verso la ragione ed è oggi centrata attorno al mistero pasquale di Gesù Cristo. Degli Atti degli Apostoli si evidenzia l’annuncio di Paolo in tre situazioni vitali: nell’ambiente rurale di Listra, nel centro della cultura greca di Atene e nel processo a Cesarea. Ai tre contesti si accompagnano tre linguaggi diversi di annuncio, in cui emerge un duplice intento apologetico. L’uno interno, per rafforzare la fede dei credenti, e l’altro esterno, per giustificare la fede di fronte alla società civile e alle istituzioni romane, mostrando come la Parola non è all’origine di lacerazioni sociali. L’apologetica è chiamata a difendere la Parola, non un’idea. Essendo la Parola più debole dell’idea, i suoi testimoni sono più deboli dei propagatori di un’idea. Se si tratta quindi di dare ragione della speranza (cf. 1Pt 3,15), forse l’apo-logetica dovrebbe diventare una sin-logetica: non una “polemica contro”, ma un “discorso con”.
Informazioni sull'autore
Sergio Gaburro è docente incaricato di Teologia fondamentale e Teologia interconfessionale alla Pontificia Università Lateranense. Docente stabile di Teologia fondamentale, ecumenica e interreligiosa nella Facoltà Teologica del Triveneto nella sede di Verona e invitato presso l’Istituto di Studi Ecumenici San Bernardino di Venezia, è autore di varie monografie, tra cui La Voce della rivelazione. Fenomenologia della Voce per una Teologia della Rivelazione (2005).