La convivialità potrebbe essere un motivo teologico del dittico lucano? La ricchezza del vocabolario legato al cibo; l’abbondanza di scene di mensa (implicite ed esplicite) in
Luca ed
Atti; la pregnanza delle tredici scene di convivialità esplicita in rapporto al messaggio di Gesù ai discepoli, ai farisei e alle folle da un lato e di Luca ai suoi lettori dall’altro; e la peculiarità del simposio lucano (
Lc 14,1-24) grazie sia ai temi del ribaltamento, della beatitudine, e del regno di Dio che emergono dal testo, sia alla tecnica narrativa della
mise en abyme, sembrano confermarlo. È nel corso dei pasti festivi che Gesù annuncia le sue scelte fondamentali e la loro fondatezza. Quello che cerchiamo di dimostrare è che il motivo teologico della convivialità sia un
fil rouge dell’opera lucana, capace di nutrirci in una molteplicità di prospettive: quella umana dell’incontro, anche e soprattutto tra diversi; quella sociale, nel seme del ribaltamento, cioè del capovolgimento di personaggi e situazioni proposto da Gesù; quella escatologica del Regno di Dio che si mostra nella beatitudine di coloro che condividono il pasto con il Signore.
Informazioni sull'autore
Piero Alfonso Carlo Masolo, milanese, sacerdote e missionario del PIME (Pontificio Istituto Missioni Estere) dal 2007, ha lavorato con i giovani, nelle scuole e in università a Milano, e ha vissuto per diversi anni in missione in Algeria e in Myanmar.