La tradizione greca ha sempre visto in alcuni passi del Vangelo di Matteo (5,32; 19,9) la prova che il Signore ha permesso le seconde nozze dopo il ripudio della moglie a motivo di «porneia» (adulterio). Tutta la prassi greca del divorzio, segnata dallo spirito dell’economia, nasce dalla convinzione che il matrimonio può essere distrutto nella sua realtà dall’agire dell’uomo, a cominciare dalla porneia. Ciò che Dio unisce non deve mai essere separato. Il peccato tuttavia può ferire questo comandamento del Signore determinando irreparabili situazioni di fallimento.
Informazioni sull'autore
Basilio Petrà, presbitero della diocesi di Prato, è professore emerito di Teologia morale della Facoltà Teologica dell’Italia Centrale, della quale è stato Preside dal 2017 al 2021. Dal 2014 al 2017 è stato Presidente dell’ATISM, l’Associazione dei Teologi Moralisti Italiani. Ha tenuto e tiene corsi di Teologia morale patristica ed ortodossa all’Accademia Alfonsiana (Roma), al Pontificio Istituto Orientale (Roma) e all’Istituto di Teologia Ecumenica “S. Nicola” di Bari.