«Mi pare che nella Trilogia ci sia abbastanza luce per chi voglia scorgere qualcosa che riguardi l’uomo contemporaneo e abbastanza oscurità per chi non intenda vedervi nulla: io riconosco nell’opera calviniana un triplice trattato di antropologia in cui l’autore, forse inconsapevolmente, si concentra sulla condizione dell’uomo post-moderno per coglierne le inquietudini, le incoerenze e le contraddizioni. Nel visconte, nel barone e nel cavaliere traspaiono tre emblemi della crisi che l’uomo, oggi, vive; tre simboli liquidi della nostalgia per uno stato d’armonia smarrito e dell’aspirazione a una condizione di completezza perduta. Come i personaggi della Trilogia anche l’uomo contemporaneo vive in bilico: emarginato ai bordi dell’universo in cui è costretto a sussistere senza un perché, egli si trova attualmente di fronte a un bivio, quello che propone l’alternativa radicale tra l’essere-di-più e il non-essere-mai-più» (dall’"Introduzione").
Informazioni sull'autore
Paolo Fedrigotti (Rovereto, 1981) si è laureato in filosofia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano con una tesi su Dante e la filosofia medioevale. Si è specializzato nell’insegnamento secondario alla Ssis dell’Università di Bolzano. Sta conseguendo il baccellierato in Teologia presso lo Studio teologico accademico di Trento. Attualmente insegna Filosofia e Storia nel Liceo Classico Arcivescovile di Trento. In ambito accademico, i suoi interessi oscillano tra la metafisica, l’antropologia e l’estetica.