Munera 3/2017 – Stefano Biancu >> Autorità e libertà. Un’alternativa moderna (a partire dalla Riforma di Lutero)

Un cliché storiografico tanto diffuso quanto indiscusso sostiene che quell’evento fondatore della modernità che va sotto il nome di Riforma protestante rappresenti una tappa importante del dissidio occidentale tra autorità e libertà. Molti degli autori che, a partire dal XX secolo, si sono confrontati con la questione dell’autorità – questione che l’esperienza totalitaria aveva reso nel frattempo esplosiva – hanno assunto tale cliché senza contestarlo: tra gli altri, è il caso di Capograssi, Weber, Horkheimer, Arendt, Jaspers, Gadamer, ma anche di autori contemporanei come Luisa Muraro.

Il dissidio tra autorità e libertà – che segna oggi in profondità tanti ambiti del vivere e del convivere umano: dalla politica alla religione, dalla cultura all’educazione – troverebbe dunque nella Riforma protestante una delle tappe del suo sviluppo progressivo.

Ora, se la Riforma protestante rappresenta senza dubbio un luogo fondamentale dell’emergere di tale dissidio, andrebbe tuttavia esercitata una certa cautela nell’identificare in essa una delle cause del divorzio. Infatti, la Riforma potrebbe non essere alle origini di un rapporto divenuto problematico a partire da essa, ma piuttosto essere in qualche modo debitrice di un assetto che la precede e che le fornisce alcune delle condizioni-quadro del suo sviluppo. Essa costituisce dunque una prospettiva privilegiata per la sua comprensione. Cercare di comprendere il dissidio tra autorità e libertà a partire dalla Riforma consente infatti di collocarsi in una prospettiva feconda, che può essere espressa nei termini di una dialettica incompiuta tra mediazione e immediatezza.

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