Marco ci racconta tre esorcismi tradizionali (Mc 1,21-28; 5,1-20; 9,14-29). In essi, i demoni hanno molto da dire su Gesù, una caratteristica che contrasta con il tono misterioso generale dell’opera, dove i diversi personaggi (e il lettore) fanno fatica a comprendere le azioni e le parole del Maestro. Si tratta di un gioco di conoscenza e ignoranza, potenziato dalle ingiunzioni al silenzio da parte del protagonista. Con lo strumento della linguistica di Alain Rabatel, è possibile discernere il metodo comunicativo dell’autore del vangelo marciano, elencare le sue strategie per stabilire una teologia su Gesù, la fede e il discepolato. Il vangelo di Marco è dunque un’opera attuale, per quanto esplora le possibilità dello stesso linguaggio scritto. Marco riesce a stabilire questo felice paradosso: proprio tramite la sua presentazione dei demoni, si approfondisce l’esperienza di credere nel Figlio di Dio.
Informazioni sull'autore
Teodoro Medeiros, nato nel 1975, dal 2000 è presbitero della Chiesa delle Azzorre, Portogallo. Nel 2006 ha conseguito la Licenza in Sacra Scrittura al Pontificio Istituto Biblico di Roma e nel 2021 il Dottorato alla Pontificia Università Urbaniana. Insegna Antico e Nuovo Testamento nel Seminario della sua Diocesi, collabora nella Pastorale Biblica ed è il responsabile in due parrocchie nell’isola Terceira.