Munera 1/2021 – Simone Morandini >> L’orizzonte di Laudato si’. Sapienza teologale, attivazione di processi, cura della casa comune

Può apparire curioso indugiare ancora su Laudato si’ (LS), ben cinque anni dopo la sua pubblicazione e soprattutto dopo l’uscita di Fratelli tutti (FT), la nuova recente Enciclica di papa Francesco. L’interrogativo potrebbe essere anche più forte, se accogliessimo l’opinione di alcuni osservatori, per i quali FT sarebbe espressione di un diverso orizzonte concettuale rispetto a LS, che relativizzerebbe e renderebbe in parte superata la novità da essa apportata.

In realtà, è stato lo stesso papa Francesco a promuovere pochi mesi fa un “anno speciale”, destinato a durare fino al prossimo maggio e dedicato all’Enciclica sulla cura della casa comune. Uno sguardo più attento, poi, scoprirà forti elementi di continuità tra LS e FT: non solo il dato evidente del potente riferimento a Francesco d’Assisi, ma anche alcuni fattori strutturali sul piano concettuale. Il riferimento è qui, in particolare, all’accentuazione della relazionalità intesa in senso ampio (interumana ma anche – specie in LS – ecologica), così come alla comune sottolineatura della dimensione ecumenica e interreligiosa. Quest’ultima, anzi, viene persino accentuata in FT, nella quale si ricorda un’ispirazione legata alla collaborazione del Pontefice con un esponente qualificato del mondo musulmano. Non sarebbe difficile, insomma, documentare la continuità tra i due testi quanto a forme e stili di pensiero, tenendo naturalmente conto del fatto che essi vengono modulati in modo diverso, nel momento in cui sono riferiti a dimensioni diverse della vita associata. La stessa forte accentuazione del contesto di pandemia e dell’importanza della cura anche dei soggetti umani fragili – centrale in FT, con il riferimento alla parabola del buon Samaritano – non dovrebbe far dimenticare che lo stesso Francesco, nella grande preghiera in Piazza San Pietro del 27 marzo 2020, sottolineava che il Covid-19 è anche il frutto di «un pianeta gravemente malato» (LS 117): anche in quest’ambito «tutto è connesso» (138)

Emerge quindi una significativa dialettica di prossimità e differenza tra LS e FT: essa rafforza l’interesse per la prima e per quel consistente movimento da essa avviato, che nella seconda trova in effetti una tappa ulteriore e un approfondimento. L’orizzonte cui esso mira è quello della costruzione di una famiglia umana capace di vivere nella casa comune in forme solidali – nella pace e nella giustizia – e sostenibili anche in questo tempo che stiamo imparando a chiamare “Antropocene”.  A tale orizzonte LS intende contribuire attingendo alle risorse della tradizione cristiana (e specificamente cattolica) per attivare dialoghi e collaborazioni con una varietà di soggetti, mobilitando una pluralità di energie e competenze.

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