Che l’Italia abbia ancora molto da fare per divincolarsi dalle bassure della corruzione viene rivelato ancora una volta dalla classifica internazionale di percezione del fenomeno elaborata da Transparency International. Nell’ultimo rilevamento (2015), l’Italia si trova in una posizione assai poco lusinghiera (nonostante un certo recupero rispetto all’anno precedente): al 61° posto (come Lesotho, Montenegro, Senegal e Sud Africa). Ciò significa che almeno sessanta paesi del mondo vengono percepiti in varia misura come meno corrotti del nostro. Va ricordato che il medesimo Indice, pubblicato quindici anni fa, assegnava all’Italia il 29° posto, segnalando allora un deciso progresso rispetto alla classifica precedente, elaborata nel 1999, nella quale essa figurava solo al 39° posto, ossia ben dieci posizioni più in basso.
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