Pensare la morte, non è forse pensare la vita? O piuttosto: cercare di pensarla, perché ci siamo dentro sin dall’inizio e non abbiamo, per la vita come per la morte, né definizione né possesso. Non: «Penso, dunque sono», ma: «Vivo, dunque penso». E allora: «Muoio», dunque che cosa?
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