Munera 3/2020 – Donne durante e dopo l’Apartheid. Intervista con Ela Gandhi

Il 10 febbraio 2020 a Palazzo Giustiniani, presso il Senato della Repubblica, Ela Gandhi– nipote del Mahatma e di Kasturba Mohandas Gandhi – è intervenuta alla conferenza La donna leader nella promozione dell’Umanesimo integrale.  In quell’occasione l’abbiamo incontrata.

Come è cambiata in Sudafrica la condizione della donna dalla fine dell’apartheid a oggi in famiglia, nel lavoro e in generale nella sfera sociale?

Durante l’apartheid ci sono stati tre tipi di oppressione: la prima basata sulla razza, la seconda sulla disuguaglianza economica, in cui i ricchi erano bianchi e i poveri erano neri, e la terza è stata l’oppressione di genere. Noi donne nere abbiamo sopportato tutte e tre le forme di oppressione: abbiamo sofferto perché eravamo nere, abbiamo sofferto perché eravamo povere e abbiamo sofferto perché eravamo donne. Il lavoro in Sudafrica durante l’apartheid era categorizzato e nella parte più bassa dell’economia c’erano le donne, soprattutto le donne nere. Ciò che abbiamo cercato di fare è lottare per il cambiamento, perché le donne potessero accedere all’educazione, entrare a pieno titolo nel mercato del lavoro e in ogni sfera dell’amministrazione e del governo. La formazione delle donne, e in particolare delle persone nere, è ciò su cui abbiamo puntato per progredire. Diverse cose sono cambiate nei vari ambiti, ma molte più cose cambieranno se ci sarà un’ulteriore trasformazione di mentalità.

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