Perché avviare una ricerca di carattere teologico-liturgico su alcune particolari celebrazioni del Papa? Quali sono le ricadute di una tale ricerca sulla pastorale liturgica ordinaria? A cosa serve oggi approfondire delle celebrazioni che per la stragrande maggioranza dei fedeli appaiono distanti e quasi inaccessibili? Le celebrazioni pontificie sono da prendere a modello per uno stile celebrativo?
È soprattutto quest’ultima domanda ad aver animato la presente riflessione, anche sulla scorta delle parole di Achille Maria Triacca: «L’esemplarità delle celebrazioni (papali) deve essere tale da assurgere a modello. Ciò è vero in riferimento alla dignità delle celebrazioni stesse, a colui che presiede, alle diverse occasioni, sempre peculiari, in cui le celebrazioni stesse si svolgono. […] Modello non da imitare».
Questo libro propone una lettura liturgica dell’Ordo Rituum Pro Ministerii Petrini Initio Romæ Episcopi, con un duplice intento: il primo è quello di mostrare come, a partire dalla liturgia, la Chiesa dica e comprenda sempre più sé stessa; il secondo è quello di mostrare come la celebrazione del Romano Pontefice realizzi perfettamente quanto la Riforma conciliare ha stabilito, proponendosi così come una liturgia esemplare o da “modello” per tutta la Chiesa latina.
Informazioni sull'autore
Antonio Mazzella, presbitero della Diocesi di Ischia, ordinato nel 2019, ha conseguito il dottorato in Teologia liturgica alla Pontificia Università della Santa Croce in Roma, nel 2023. È consociato del Centro di Azione Liturgica e dell’Associazione professori e cultori di liturgia. I suoi interessi di studio e ricerca sono rivolti all’ambito della liturgia episcopale, nonché dell’architettura e delle arti al servizio della liturgia.